I nostri primi computer (che possiamo ricomprare senza chiedere un mutuo)
Di recente ho intervistato Wladimir Zaniewski sull’Olivetti P101 e l’ELEA 9003. Parlare di queste glorie del passato mi ha fatto ripensare al mio primo PC. Forse accade a tutti: prima o poi il nostro primo computer ci torna in mente – per non dire nel cuore – magari lo cerchiamo online e lo troviamo sul noto sito di aste a un prezzo accettabile.
Il mio caso “fortunato” riguardava un Sinclair ZX81: era una macchina degli anni ‘80, rivolta a un pubblico vasto, che faceva i primi passi col BASIC. Costava circa 100 dollari e venne venduta in più di un milione di esemplari.
In questo articolo abbandoniamoci un po’ alla nostalgia con alcune di queste “vecchie glorie” e vediamo se è possibile trovarle a prezzi accessibili.
Il computer Z80 di Nuova Elettronica
Negli anni ‘70/’80, Nuova Elettronica era la rivista più prestigiosa dedicata ai kit elettronici. Nel 1978 pubblicò a puntate il progetto completo di un computer basato su Zilog Z80. La prima versione, poi via via espansa, si presentava come una serie di schede elettroniche e una tastiera esadecimale.
Perché è interessante
Al tempo era davvero l’unica possibilità di autocostruirsi un computer e di apprenderne l’architettura hardware, contribuendo in questo modo a formare tutta una generazione di tecnici appassionati.
La rivista pubblicò poi kit di schede di espansione, supporto memoria a cassetta, tastiera alfanumerica, video. Da programmabile unicamente in linguaggio macchina, diventò un vero e proprio computer con sistema operativo (tipo DOS) e linguaggio BASIC.
Sistema operativo
Una versione del DOS: NE-DOS
Linguaggio di programmazione
BASIC. Tradotto in italiano!
Quanto è valutato
A volte si possono trovare anche delle parti del kit. Ho visto online chi lo propone assemblato nella versione completa a circa 400€ (non testato). Potete anche cercare nei negozi di elettronica se hanno degli avanzi di magazzino.
Se ne trovate uno guasto, la riparazione non dovrebbe essere difficile, sempre che abbiate un po’ di pratica con elettronica e saldatore: online si trova tanta documentazione.
Amstrad CPC 6128
Messo in commercio nel 1985, era basato sul noto Zilog Z80A con una velocità di clock di 4 MHz, 48 kB di ROM di sistema e 64/128 kB di RAM, unità dischi per floppy da 3″ integrata.
Era disponibile con monitor verde monocromatico o a colori.
Perché è interessante
Probabilmente una delle produzioni più avanzate fra le macchine 8 bit. Il prezzo relativamente basso per un sistema completo con monitor dedicato, le capacità grafiche e di testo monocromatiche ad alta risoluzione e la possibilità di eseguire software CP/M rendevano il sistema interessante anche per gli utenti business, il che si rifletteva in un’ampia scelta di software applicativi.
Rispetto ad altre macchine dell’epoca, aveva una tastiera decente e floppy disk drive integrato.
Sistema operativo
AMSDOS (il sistema operativo Amstrad), CP/M 2.2, CP/M 3.0 (CP/M +).
Linguaggio di programmazione
BASIC, interprete Locomotive BASIC.
Quanto è valutato
Funzionante e con monitor monocromatico si trova intorno ai 250€.
Curiosità
- Una simpatica pubblicità francese di quei tempi (Video)
- Amstrad è stata acquistata da Sky nel 2007 per 125 milioni di sterline
Philips MSX VG8020
Fu il terzo computer che seguiva lo standard MSX 1 realizzato da Philips. Commercializzato dal 1985, era dotato di CPU Zilog Z80 a 3,56 MHz (8 bit), 64 kB di RAM e 16 kB di VRAM. La memorizzazione dei dati avveniva su registratore a cassette esterno. Aveva una tastiera di aspetto abbastanza professionale, ma con i tasti freccia a destra e uno slot per le cartridge SMX che tradivano la vocazione per il gaming.
Perché è interessante
MSX (Machines with Software eXchangeability) fu un interessante tentativo di imporre uno standard mondiale da parte di molti produttori (Philips, Sony, Spectravideo, Sanyo, Mitsubishi, Canon, ecc.). L’idea era quella di avere un grande parco software compatibile con tutte le macchine.
In realtà non ottennero un grande successo, forse anche per il fatto che il livello hardware non era molto elevato.
Sistema operativo
Microsoft MSX BASIC 1.0
Linguaggio di programmazione
BASIC
Quanto è valutato
Nel momento in cui sto scrivendo ce n’è uno su Ebay a circa 200€, in buone condizioni e con Joystick. Online si trova anche qualche venditore che lo propone a 50€, ma dal funzionamento non garantito.
Curiosità
- Nella scatola e nel computer era riportata l’indicazione 80 kB RAM, che in realtà era 64 kB (avevano incluso anche la VRAM!).
- In Italia venne commercializzato come “Phonola VG-8020”.
- In Francia venne commercializzato con un’unica variazione: era tutto nero, avranno pensanto che ai francesi non piacesse l’argento? :-). Qui un’immagine da una pubblicità.
- Lo standard MSX fu molto popolare nei paesi asiatici ma ignorato negli USA.
Olivetti Prodest PC 128
Uscito sul mercato nel 1986 e basato sul Motorola 6809E, era la versione italiana del francese Thomson MO6. Si tratta del classico (per l’epoca) “blocco unico” che conteneva anche l’alimentazione e il registratore a cassette.
Il monitor andava acquistato a parte, ma disponeva di modulatore per il collegamento alla Tv.
Nota: non va confuso con il “Prodest PC 128 S” che, nonostante avesse un nome simile, era tutto un altro computer. Questo secondo modello uscì fra l’altro troppo tardi sul mercato, ed ebbe vita breve a causa della concorrenza Commodore e Atari.
Perché è interessante
Non avendo avuto un grandissimo successo commerciale, è una macchina interessante per un collezionista e ha delle quotazioni abbordabili.
Sistema operativo
Microsoft BASIC
Quanto è valutato
Al momento se ne trova qualcuno in vendita a meno di 100€, sto pensando di comprarlo 🙂
Curiosità
- Veniva fornito con un “kit di base” che comprendeva una guida alla programmazione in BASIC e alcuni videogiochi, cloni di giochi famosi.
- Era disponibile un secondo allestimento chiamato “Kit d’inizio PC 128” che includeva la penna ottica e il software ColorPaint.
- In questo articolo veniva chiamato il supercomputer italiano!
Atari 800
A partire dal 1978 Atari commercializzò due prodotti che differivano per la memoria in dotazione di base: l’Atari 400 (4 kB) e l’Atari 800 (8kB). Si trattava di due home computer basati su microprocessore a 8 bit (il MOS 6502 di MOS Technology), molto orientati al gioco.
I due computer ebbero un grandissimo successo commerciale, superando anche gli Apple II.
Perché è interessante
L’Atari 800 è dotato di molteplici co-processori dedicati al suono e alla grafica, per alleggerire il carico della CPU 6502, e dispone di “sprites” e rilevamento delle collisioni integrati nell’hardware, per cui è un’eccellente macchina da gioco.
Il sistema è espandibile grazie a due porte per cartridge e sono disponibili accessori esterni come floppy drive e stampante (ma trovarli funzionanti potrebbe essere difficile).
Sistema operativo
Il sistema operativo Atari standard (su ROM) conteneva solo routine di livello molto basso per l’accesso alle unità disco floppy. Per organizzare l’accesso al disco a livello di file system era necessario un ulteriore livello, un sistema operativo su disco. Questo sistema era noto come Atari DOS e, come la maggior parte dei DOS per home computer dell’epoca, doveva essere avviato da un dischetto a ogni accensione o reset.
Linguaggio di programmazione
Atari BASIC.
Quanto è valutato
Al momento non sembra per niente facile da trovare. Vedo un annuncio che lo propone a 450€ in buone condizioni e scatola originale.
Curiosità
- Prima della produzione, l’800 era chiamato all’interno dell’azienda con il nome in codice “Colleen”, mentre il 400 veniva chiamato “Candy”. Si narra che siano stati i nomi delle due segretarie di Atari.
Atari 1040 ST
Erede del meno diffuso 520, utilizzava un processore Motorola 68000, 1 MB di RAM ed un floppy disk a doppia faccia incorporato.
Perché è interessante
L’interfaccia grafica a finestre e il video di ottima qualità per l’epoca, le porte MIDI (e la conseguente disponibilità di software musicali come Cubase), lo rendevano un’alternativa valida, ma economica a macchine come il Macintosh Plus.
Sistema operativo
Atari TOS con interfaccia grafica GEM
Quanto è valutato
In buone condizioni e funzionante si trova intorno ai 200/300€, a volte anche col suo monitor.
Curiosità
- Fu soprannominato “Jackintosh” (da Jack Tramiel e Macintosh), a causa dell’interfaccia grafica a finestre fortemente “ispirata” ai computer della mela.
- Al tempo si scatenò una controversia davvero epica tra gli utenti di Amiga e Atari ST, su quale dei due fosse il miglior home computer. La parte più curiosa dell’intera vicenda Atari-Amiga è che la linea Atari ST è stata realizzata dal fondatore di Commodore – Tramiel lasciò l’azienda nel 1984 e acquistò la divisione Consumer di Atari nello stesso anno – mentre la linea Amiga fu progettata da un’azienda fondata da ex dipendenti di Atari che mantennero stretti legami con Atari fino a quando Tramiel non entrò in possesso dell’azienda. Che caos!
Commodore Vic 20
Una vera rivoluzione, un computer basato su processore MOS 6502 con una tastiera “seria” (che faceva ingelosire chi aveva il Sinclair ZX80) venduto a soli 299,95 dollari!
Perché è interessante
È stato il primo computer venduto in più di un milione di copie (tanto da meritarsi il soprannome di VolksComputer in Germania), e anche il primo Commodore a colori.
Sistema operativo
Kernal
Linguaggio di programmazione
Commodore BASIC 2.0
Quanto è valutato
Essendo molto diffuso, potete trovarlo sotto i 100€, il prezzo chiaramente cambia se lo trovate con imballo originale e accessori.
Curiosità
- Michael Tomczyk, il dirigente Commodore responsabile dello sviluppo del VIC, ha dichiarato più volte di aver scelto quel nome semplicemente perché pensava che “suonasse bene”
- Fui il primo computer di Linus Torvald, che a 10 anni iniziò a programmare in BASIC con VIC-20 del nonno materno
- Pare che Tramiel chiamò l’azienda “Commodore” dopo aver visto un’auto della Opel, chiamata appunto “Commodore”
Commodore 64
Commercializzato dal 1982 al 1994 (un record!), conosciuto anche come C64, era un computer a 8 bit derivato dal VIC 20. Al tempo si erano quasi create due fazioni: chi era per il Commodore 64 e chi per il Sinclair ZX Spectrum. Per onestà devo dire che, avendo fatto parte di questo secondo gruppo, l’invidia per la tastiera “seria” del C64 era fortissima.
Il C64 utilizzava come microprocessore il MOS Technology 6510, con 64 kB di DRAM e 20 kB di ROM con il KERNAL e con interprete BASIC in versione 2.0
Perché è interessante
Una buona parte del successo della macchina derivò dalle capacità grafiche e sonore. Grazie alla sua popolarità, gli sviluppatori di software puntarono sul C64 e scrissero decine di migliaia di titoli per il sistema. I giochi erano particolarmente popolari: i chip VIC-II e SID erano molto più capaci del video e dell’audio della maggior parte degli altri computer e lo rendevano un’ottima piattaforma per i giochi.
Sistema operativo
KERNAL
Linguaggio di programmazione
BASIC
Quanto è valutato
Essendo la macchina più venduta nella storia dell’informatica, è possibile trovarla a costi molto accessibili, la si può trovare sotto i 100€ funzionante. Online sono reperibili anche innumerevoli accessori (come l’interessante tastiera musicale CMK-49 prodotta dall’italiana SIEL).
È molto ricercata dai collezionisti la versione portatile, il Commodore 64 SX, ma se lo trovate in buone condizioni preparatevi a spendere qualcosa più di 500€.
Curiosità
- Alla squadra di progettazione furono dati meno di due mesi per sviluppare un prototipo da mostrare all’International Winter Consumer Electronics Show, nel gennaio 1982
- Grazie alle sue avanzate potenzialità grafiche e sonore, il C64 ha dato un importante contributo alla nascita della sottocultura informatica conosciuta come demoscene.
- Il Commodore 64 è stato inserito nel Guinness World Records come il modello di computer singolo più venduto di sempre.
- Una enciclopedia dedicata al C64
Amiga 500
Uscì nel mercato nel 1987, dopo l’Amiga 1000, della quale era una versione più economica (veniva venduto a 699$, circa la metà di un equivalente IBM dell’epoca).
Era basato su un microprocessore Motorola MC68000, con 512kB di RAM di serie (espandibile di altri 512 kB) e si presentava come un monoblocco integrato con il lettore di floppy disk.
Perché è interessante
Per la grafica: 320×256 progressiva o 320×512 interlacciata con 32 colori visualizzabili contemporaneamente da una palette di 4096, 640×256 progressiva o 640×512 interlacciata con 16 colori visualizzabili contemporaneamente da una palette di 4096.
Per il suono stereofonico: 4 canali audio PCM 8 bit/28 kHz.
Caratteristiche che resero questa macchina molto usata per i videogiochi.
Sistema operativo
Amiga WorkBench 1.2 o 1.3
Quanto è valutato
Con un po’ di fortuna se ne può trovare uno in discrete condizioni intorno ai 100€, ma se lo trovate in buone condizioni e con scatola 300€ potrebbe essere un buon prezzo.
Curiosità
- Per il lancio sul mercato del prodotto furono coinvolte molte celebrità dell’epoca, come dimostra questo video con alcuni astronauti della NASA – fra cui Aldrin – il musicista Little Richards e le Pointer Sisters!
- Tutti conoscono la rivalità tra Amiga e Atari, ma non tutti sanno che l’Amiga è stata fondata da ex dipendenti Atari (Jay Miner e Larry Kaplan)
- I nomi delle motherboard dei computer Amiga sono presi dai titoli delle canzoni dei gruppo new wave B-52’s. Quella dell’Amiga 500 si chiamava “Rock Lobster” (qui una strepitosa versione dal vivo).
- Il primo malware in assoluto fu su un Amiga. Tutto ciò che faceva, però, era visualizzare questo messaggio: “È successo qualcosa di meraviglioso: Il vostro Amiga è vivo! E, ancora meglio, alcuni dei vostri dischi sono infettati da un VIRUS! Un altro capolavoro del Mega Potente SCA!”.
Sinclair ZX81
Prodotto tra il 1981 e il 1984 dalla Sinclair Research, era basato su CPU NEC µPD780C a 3,25 MHz, un compatibile Z80 con una memoria ROM di 8 kB e 1 kB di RAM (che erano davvero pochini, per fortuna c’era l’espansione a 16 kB).
Perché è interessante
Sono particolarmente affezionato a questa macchina (che come ho detto ho riacquistato) perché fu il mio primo computer. Devo però dire che aveva tanti difetti. È vero che costava poco, 99.000 lire in Italia (equivalenti a circa 200€), ma il Commodore C64 dominava già la scena (ed aveva un aspetto migliore, soprattutto la tastiera era davvero superiore).
Al tempo era interessante per due motivi principali: il prezzo veramente accessibile e la quantità di espansioni che potevano trasformarlo in computer “serio” (64 kB di memoria, unità floppy disk, scheda grafica ad “alta” risoluzione, Interfaccia RS232 o Centronics, etc.).
Alcuni difetti che ricordo:
- La tastiera a membrana impediva una digitazione rapida.
- La memoria di serie limitata
- Il set di caratteri utilizzato non era ASCII, ma uno proprietario.
- Il caricamento e il salvataggio dei programmi dal registratore interferivano con il segnale video, dando luogo a ridicoli sfarfallamenti dello schermo.
- La lettura dei dati dal registratore richiede una precisa regolazione del volume, altrimenti falliva e dovevi ripartire da capo.
- L’alimentazione non era molto stabile, a volte si bloccava ed era necessario riavviare perdendo tutto.
Sistema operativo
Sinclair BASIC
Linguaggio di programmazione
BASIC
Quanto è valutato
Lo trovate facilmente ben sotto i 100€, a volte con scatola e accessori.
Curiosità
- Si potevano utilizzare due modalità, LENTO e VELOCE. La modalità VELOCE aggiornava il display solo quando il sistema aveva completato l’elaborazione, provocando un fastidioso sfarfallio dello schermo!
- La stampa di allora, uscì con degli articoli su un ipotetico attacco hacker al supercomputer della difesa francese Cray One fatto da degli studenti proprio con un Sinclair ZX-81, che sia stato il primo caso di guerrilla marketing?
- Una pubblicità dello ZX81, chiamato Timex per il mercato USA (Link).
- L’advertising nella rivista Boy’s Life (Link).
Sinclair ZX Spectrum
Il successore dello ZX-81 (inizialmente fu proprio chiamato ZX-82) causò un vero boom: 5 milioni di unità vendute. Sempre a 8 bit, era basato sullo Zilog Z80 3.5 MHz, la versione base era dotata di 16 kB RAM e 16 o 48 kB di ROM.
Una caratteristica che lo distingueva era la tastiera, con tastini in gomma in stile “chiclet keyboard”.
Perché è interessante
Come sempre il prezzo basso era caratteristico dei computer Sinclair, ma la novità principale dello Spectrum fu il colore (di questi tempi è difficile capire quanto fosse grande la differenza rispetto al B/N) ed era in grado di raggiungere una risoluzione di 256 x 192 pixel quando veniva collegato a un televisore.
Fra le tante migliorie, il BASIC includeva più funzioni ed era più semplice sviluppare che con lo ZX-81 (che per esempio non prevedeva lettere minuscole). L’interprete Sinclair BASIC rendeva la scrittura di codice davvero veloce, grazie alla mappatura dei comandi (per esempio per scrivere PRINT era sufficiente premere il tasto “P”). Sulla ROM del computer risiedeva inoltre un blocco di testo nativo, denominato “tavola di token”, che garantiva un risparmio di memoria ed offriva un supporto fondamentale per gli errori di sintassi.
Per questi motivi, troverete alcune persone che vi diranno che moltissimi di quelli che hanno iniziato a programmare con lo Spectrum sono diventati professionisti dell’informatica, magari in numero maggiore di quelli che avevamo il Commodore C64 (ecco, se volevo scatenare discussioni infuocate rischio di esserci riuscito!).
Sistema operativo
Sinclair BASIC
Linguaggio di programmazione
BASIC
Quanto è valutato
All’epoca lo Spectrum costava circa la metà del prezzo di lancio del C64, parliamo di circa 500.000 lire (intorno agli 800€ attuali).
Lo si trova a prezzi davvero accessibili, a partire da 50€ potete comprarlo funzionante senza accessori. Il prezzo aumenta come sempre in base agli accessori e se volete anche la scatola (ne vedo ora uno online in condizioni pari al nuovo con scatola a 200€).
Curiosità
- Uno spot dello Spectrum, con una musica di sottofondo veramente anni ‘80 degna dei Depeche Mode.
- Google realizzò un Doodle Il 23 aprile 2012, trentesimo anniversario dello Spectrum.
- Nel 2020 in Portogallo fu fondato un museo dedicato allo ZX Spectrum.
Texas Instruments TI-99/4A
Un computer Texas Instruments basato sulla CPU TI TMS9900, con un costo inferiore a 600 dollari. Si stima che siano state vendute 2,5 milioni di unità.
Perché è interessante
Il primo computer domestico a integrare un processore a 16 bit, segnando un importante passo avanti nell’informatica a livello popolare.
Sistema Operativo
TI BASIC
Linguaggio di Programmazione
BASIC
Quanto è valutato
Si possono trovare online a circa 200€.
Curiosità
- La versione iniziale si chiamava semplicemente TI-99/4, aveva una tastiera in plastica (senza tasti cursore) davvero poco usabile. Con il 99/4A, Texas Instruments imparò dai suoi errori e sostituì la tastiera con una più professionale, con tasti in gomma e con tutte le funzioni necessarie.
- Il TI-99/4A ottenne una certa popolarità soprattutto negli USA, anche grazie a una pubblicità con l’attore americano Bill Cosby come portavoce.
Acorn BBC Micro
Rilasciato nel 1981, il BBC Micro era basato sul 6502, una macchina che inizialmente costava circa 235 sterline (Modello A), salendo a 335 sterline nella seconda versione (Modello B). Il Modello A aveva 16 kB di RAM utente, mentre il Modello B ne aveva 32 kB e si poteva aggiungere ROM extra. A differenza dei modelli più orientati ai giochi, l’Acorn BBC Micro era concepito per scopi educativi.
Perché è interessante
Progettato e costruito da Acorn Computers Ltd., fu adottato dalla BBC per un vasto progetto che mirava a far conoscere e comprendere i personal computer al pubblico britannico. Dal 1981 in poi, il computer apparve infatti nel programma educativo della BBC “The Computer Programme” e nelle scuole.
Sistema Operativo
Acorn MOS (Machine Operating System)
Linguaggio di Programmazione
BBC BASIC
Quanto è valutato
Attualmente, trovo online modelli in buone condizioni intorno ai 400€, ma ho sentito dire che nel Regno Unito si possono trovare per meno di 200€.
Curiosità
- Nel 2004, i BBC Micro venivano utilizzati per insegnare la programmazione in linguaggio assembly agli studenti di informatica dell’Università di Leeds. Seguirono altri modelli, tra cui l’Acorn Archimedes.
- Un Q&A con il co-fondatore di Acorn Hermann Hauser e gli architetti tecnologici Sophie Wilson e Steve Furber (LINK).