Approccio agile e sviluppo software industriale, il caso Piron
Intervista con Davide Tommasin R&D di Piron
Fra i nostri clienti più recenti, c’è Piron, una realtà con la quale abbiamo iniziato a lavorare nel 2019 per l’implementazione di funzionalità avanzate nei loro prodotti.
Oggi vi proponiamo un’intervista doppia, con Davide Tommasin, responsabile R&D di Piron, e Fabrizio Venere, il Project Manager di Develer che segue lo sviluppo dei progetti.
Davide, ci illustri di cosa si occupa Piron?
Piron è presente nel mercato della ristorazione professionale dal 2008 e il suo core business sono i dispositivi per la cottura professionale, in particolare forni professionali a convezione e per la cottura mista (convezione/vapore). Nasce nel 2006, formalmente come un’impresa familiare, ma nella pratica Italo Tommasin e Amelia Fiorenzato, i miei genitori, in tutte le loro imprese hanno sempre avuto dei soci esterni alla famiglia. Questo è un particolare importante per la cultura aziendale di Piron, che ha permesso all’azienda di elevarsi oltre le logiche organizzative dell’impresa familiare, mantenendone comunque i valori originali. Lo stesso nome dell’azienda, Piron, la prima forchetta e simbolo di convivialità in tutto il mondo, rappresenta il legame con il territorio e la cultura locale; mentre la nostra vision, “sempre un passo oltre”, indica lo sguardo verso il futuro e il mondo, in un’ottica di miglioramento continuo in ambito tecnologico, produttivo, organizzativo e dei rapporti con il cliente e l’utilizzatore finale.
Dal 2013, in seguito a una serie di convergenze favorevoli, abbiamo costituito all’interno dell’azienda una divisione tecnica composta da personale con alto profilo tecnico per lo sviluppo interno del software e dell’elettronica di controllo. In seguito a questo evento, abbiamo imboccato una svolta strategica mirata a spostare il nostro business anche verso il segmento dei dispositivi ad alto contenuto tecnologico ed elevate performance. Questa scelta ci ha portati in poco tempo a raggiungere dei traguardi incredibili per una PMI: come l’introduzione nel mercato del primo forno con display capacitivo sotto vetro situato sulla porta.
Oggi Piron è un’impresa con più di 35 dipendenti, il cui capitale sociale conta come soci il dott. Celentano, esterno alla famiglia Tommasin, e la multinazionale Yindu quotata nella borsa di Shangai. Attualmente intrattieniamo rapporti commerciali con più di 80 paesi esteri, che rappresentano oltre il 90% del fatturato, in crescita fino al 2019.
Fabrizio, tu invece di cosa ti occupi qui in Develer?
FV: In Develer mi occupo di tutto il ciclo di vita dei progetti: a partire dai contatti iniziali coi Clienti, passando per la trattativa commerciale fino alla gestione del team. Le risorse umane sono un aspetto fondamentale nella filosofia Develer, per cui mi impegno molto affinchè, oltre al raggiungimento degli obiettivi di progetto nei tempi e nei costi previsti, l’armonia, i rapporti e la collaborazione tra tutte le persone coinvolte possano essere sempre sereni e focalizzati verso il raggiungimento degli scopi e della soddisfazione comuni.
Davide, come siete entrati in contatto con Develer?
DT: In seguito a un turnover di personale e a un aumento dell’attività dell’area ricerca e sviluppo, è stato deciso dal management dell’azienda di affidarci temporaneamente a un fornitore esterno per lo sviluppo software. In Piron avevamo già avuto esperienze di esternalizzazione di attività di sviluppo per i progetti software ed elettronici e, in molti casi, i risultati non erano stati ottimali. Tra le varie metodologie di ricerca ci siamo affidati anche al web, utilizzando come criterio principale la conoscenza della libreria Qt su cui era basata la nostra interfaccia software. Tra i risultati, Develer sembrava il fornitore più strutturato e che ci ispirava maggiore fiducia. Fin da subito abbiamo notato una differenza a livello di gestione del lavoro e di organizzazione rispetto alla maggior parte delle nostre esperienza passate. La collaborazione si è rivelata molto proficua al punto che si decise di estenderla a tempo indefinito e di incrementare le risorse nei progetti di sviluppo con Develer.
Con quale progetto abbiamo iniziato e come è proseguita la collaborazione?
FV: Il primo progetto ha riguardato l’ottimizzazione di alcune funzionalità sull’interfaccia dei forni Explora. Questa piccola attività ci ha permesso di guadagnare la fiducia del Cliente e di entrare più in profondità nelle logiche di funzionamento, monitoraggio e controllo dei forni Piron. Successivamente abbiamo avuto la possibilità di ampliare il nostro spettro di interventi, venendo coinvolti nell’introduzione di nuove feature e nella possibilità di ottimizzare l’hardware.
DT: Il primo progetto è stato il debugging dell’interfaccia di controllo del nostro prodotto di punta, l’Explora. In seguito la collaborazione è proseguita con l’ottimizzazione del codice e l’implementazione di nuove funzioni software: in particolare le funzioni multi-ricettario e di controllo degli accessi al dispositivo. Con il passare del tempo è stato avviato anche un progetto di sviluppo per una nuova piattaforma elettronica di controllo dei forni.
Che dimensioni avevano i team di sviluppo e come hanno collaborato?
DT: Inizialmente ero solo io, il responsabile della R&D, ad interfacciarmi con il team Develer. Con il passare del tempo e l’avvio di nuove attività, sono stati coinvolti nei gruppi di lavoro anche il responsabile del design e il responsabile della progettazione elettrotecnica. Nel prossimo futuro ho in programma di coinvolgere direttamente anche il responsabile del laboratorio e il tecnico che svolge i test su prodotti e componenti.
FV: Il primissimo team Develer era composto da me e da un collega che si occupava dello sviluppo software. Con l’aumentare delle attività è cresciuto anche il team, sia da una parte che dall’altra: inizialmente ci siamo interfacciati esclusivamente con Davide che poi ci ha messo in contatto con altre figure in Piron (responsabile della progettazione elettronica, graphic designer, responsabili commerciali e di supporto dei prodotti). Il team Develer è anch’esso cresciuto, annoverando due progettisti elettronici (Daniele Basile ed Alessio Balbo), due sviluppatori software (Matteo Canu e Maria Chiara Cecconi), uno sviluppatore firmware (Stefano Fedrigo) ed un UX Designer (Matteo Forni).
Quali metodologie e quali strumenti di collaboration sono stati adottati per questo progetto?
FV: Grazie anche alla collaborazione di Davide, abbiamo adottato un approccio agile che ha immediatamente dato i suoi frutti: potendo contare su un Product Owner disponibile al confronto e particolarmente collaborativo, abbiamo sfruttato in pieno tutte quelle tecniche di gestione che quotidianamente utilizziamo in Develer. Grazie all’ausilio di kanban board condivise, strumenti di tracking, sprint di lavoro chiari e precisi nonché con la definizione di “cerimonie” periodiche e applicativi di messaggistica istantanea, abbiamo sempre condiviso le attività col Cliente, rendendolo partecipe della pianificazione e dello stato di avanzamento dei lavori anche da remoto.
Quale è stata la tua esperienza e quella del tuo team con Develer?
DT: È stata un’esperienza molto positiva per tutto il team Piron; abbiamo trovato nel team Develer dei validi interlocutori per lo scambio di idee e abbiamo avuto modo di poter sperimentare nuovi strumenti di lavoro estranei alle nostre esperienze (tipo Mural). Inoltre, le comunicazioni tra i due team funzionano in modo molto veloce ed efficiente.
Ci sono state differenze rispetto al passato?
DT: Raramente i nostri fornitori del passato lavoravano con metodologie lean, questo comportava problemi quali:
- Ritardi nelle consegne;
- Inefficienze (per esempio ero io che dovevo continuamente contattarli per sapere lo stato dei progetti e spesso le risposte non erano molto chiare);
- Implementazioni lacunose o presenza di grandi quantità di bug.
Il metodo di lavoro adottato con Develer ha garantito una comunicazione continua e l’introduzione di formalismi per chiarire da subito obiettivi di un’attività e percorso per raggiungerli. Certo, sono capitati anche casi in cui in Piron non avevamo le idee chiare su come risolvere un problema o che strada intraprendere, ma abbiamo trovato nel confronto tra i team una valida strategia risolutiva.
Perchè pensi che questa gestione del progetto sia stata vincente?
FV: In primis perchè l’apertura e la disponibilità del Cliente sono stati fattori determinanti: la possibilità di un confronto chiaro, schietto e quotidiano ci ha permesso di avere sempre evidenti i desideri e le esigenze di Piron, mantenendo sotto controllo lo stato delle attività. Questo ha consentito anche a noi di poter concentrare le energie sulle attività a più alta priorità: quest’approccio, infatti, ha messo l’intero team di lavoro nelle condizioni di lavorare in maniera lineare e precisa, centrando gli obiettivi prefissati nel rispetto dei tempi.
Quali vantaggi ha portato la gestione del progetto con queste modalità?
FV: Sono convinto che la collaboration sia un fattore determinante nel successo di un progetto: al netto delle competenze tecniche, per le quali Develer è stata sempre una realtà di spicco, la possibilità di presentare e mettere in pratica anche un lato gestionale ed organizzativo così efficiente è preludio di sicuro successo.
Che progetti ci sono adesso in cantiere? Ci potete anticipare qualcosa?
DT: Abbiamo diversi progetti in pianificazione. Credo che il più interessante sia lo sviluppo di un sistema di controllo, quindi sia hardware che software, per un innovativo dispositivo di cottura professionale che esegue l’affumicatura del cibo in modo più rapido e salutare dei sistemi tradizionali. Abbiamo, inoltre, in programma nuove funzioni per la nostra serie Explora relative alla personalizzazione delle ricette per lasciar sbizzarrire la creatività dei cuochi che utilizzano i nostri forni.