Design del software del robot “node”
Progettazione dell’insieme di relazioni uomo-macchina per pianificare tutte le attività svolte da un robot
Cliente
Richiesta
Node è un robot progettato per la movimentazione automatica di carichi e di informazioni in contesti industriali. Nello specifico, per quelli ad alta variabilità, dove i processi dipendono ancora dalle decisioni ed operazioni umane. Questo implica che deve essere in grado di interagire efficacemente non solo con l’ambiente circostante, ma principalmente con gli esseri umani, spesso non favorevoli all’introduzione di soluzioni complesse perché impattano la loro produttività e richiedono un incremento di nuove competenze tecniche non sempre disponibili.
La capacità di node di relazionarsi in modo veloce ed intuitivo con gli umani è fondamentale per garantire un’operatività fluida e sicura, ottimizzando il flusso di lavoro e facilitando l’integrazione nel contesto produttivo.
Visione
- Intelligenza
Ripensare il ruolo del robot come agente intelligente e non come supporto o sostituto dell’azione umana. Tracciare e migliorare i processi sulla linea di produzione influisce non solo sull’efficienza operativa, ma anche sulla pianificazione della produzione. - Fiducia
L’esistenza di node nel contesto industriale si fonda sul fattore della fiducia, poiché rivisita le regole non scritte sulle quali si basa l’archetipo della competizione fra uomo e macchina. - Avanguardia
Il prodotto si focalizza sulla riduzione degli sprechi e l’ottimizzazione dei processi, più che sul mero incremento della produzione.
Soluzione
Metodologia
- Mappatura dell’ecosistema
- Design collaborativo
- Approccio Agile
- UX/UI, UX Writing
- Prototipazione
- Test usabilità
Servizi coinvolti
Tecnologia
- Carta e penna
- Cartone e pennarelli
- Mural
- Balsamiq
- Figma
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Processo
Approccio sistemico
Abbiamo organizzato diversi workshop con il cliente per mappare le relazioni tra il software del robot (node) ed il contesto, costituito da persone, servizi e spazi. Abbiamo basato la nostra attività su numerosi touchpoint come il sistema di movimentazione e i dispositivi di comunicazione, quali le luci, i segnali acustici e altri emettitori. Il nostro approccio è stato quello di considerare l’intero ecosistema. Durante la fase di ricerca e scoperta, ci siamo concentrati su tutti gli elementi che influenzano sia il sistema node, sia le relazioni necessarie per progettare un software di questo tipo. Questo metodo ci ha permesso di comprendere a fondo l’insieme delle interazioni tra uomo e macchina.
Design collaborativo
I workshop già citati, insieme a diverse iterazioni anche con gli utenti finali, tra cui l’uso di diagrammi di profondità e test di usabilità, ci hanno permesso di trasformare semplici wireframe creati con Balsamiq in una soluzione finale pronta per lo sviluppo.
In aggiunta, abbiamo sviluppato un design system, un insieme strutturato di regole e linee guida progettate per garantire coerenza e uniformità in tutto l’ecosistema digitale. Questo sistema completo rimarrà sempre a disposizione del cliente.
Approccio agile
Dato l’alto livello di complessità del progetto, lavorare in waterfall, completando una funzionalità alla volta non sarebbe stato efficace. Un po’ come costruire un’auto partendo dalle ruote, poi aggiungere il telaio, e infine la carrozzeria: nel frattempo, l’utente rimarrebbe senza mezzo di trasporto fino alla fine del processo.
Per affrontare il problema abbiamo impostato la progettazione per iterazioni e raffinamenti di prodotto successivi. Gli MVP (Minimum Viable Product) sono versioni preliminari del prodotto che, pur non avendo tutte le funzionalità finali, consentono comunque all’utente di raggiungere il suo scopo principale, ovvero spostarsi. Per definire l’MVP, ci siamo serviti di una matrice impatto-sforzo, che ci ha aiutato a prioritizzare le attività, valutandone il valore generato (impatto) rispetto alle risorse necessarie (sforzo), facilitando decisioni strategiche rapide.
Durante la progettazione del software, abbiamo seguito un approccio agile per consolidare subito le funzionalità fondamentali, quelle che giustificano l’esistenza del prodotto stesso. La progettazione ha lo scopo di concretizzare i concetti chiave, assicurando che il prodotto risponda davvero ai bisogni per cui è stato creato, rendendolo così interessante per il mercato.
UX/UI
Con un primo workshop, abbiamo individuato i bisogni degli utenti, e li abbiamo poi raggruppati in un altro workshop usando il Diagramma di Affinità, una tecnica che consente di organizzare idee, problemi e soluzioni in gruppi connessi tra loro. Questo metodo ci ha aiutato a categorizzare e strutturare un grande volume di informazioni, spesso ambigue o frammentate, in raggruppamenti logici e coerenti.
Abbiamo inoltre utilizzato i Diagrammi di Profondità (Service Blueprint), rappresentazioni lineari basate su una sequenza temporale, che analizzano in dettaglio tutti gli aspetti di un servizio, inclusi l’hardware, le persone e l’ambiente circostante. Questo ci ha permesso di mappare lo scenario con un alto livello di precisione.
Per rappresentare visivamente i bisogni degli utenti, abbiamo utilizzato Mural.
Successivamente, abbiamo sviluppato i wireframe con Balsamiq, per definire la struttura e il layout delle interfacce in modo semplice e rapido. Una volta approvati, abbiamo organizzato diversi workshop per mappare in dettaglio gli user journey, ovvero i percorsi che gli utenti avrebbero seguito per interagire con il servizio. Questi workshop sono stati fondamentali per identificare le specifiche interazioni e le possibili criticità nell’uso del sistema. Una volta definiti i percorsi, abbiamo creato i mockup dettagliati con Figma, aggiungendo elementi visivi e interattivi per rappresentare in maniera più realistica l’esperienza utente finale.
I mockup sono poi stati trasformati in prototipi, che abbiamo utilizzato per condurre test di usabilità. Grazie a questi test, siamo stati in grado di individuare e correggere eventuali punti critici nell’esperienza utente prima di procedere alla fase finale di sviluppo.
UX writing
Abbiamo definito il modo in cui il robot comunica con l’essere umano. I testi proposti dall’interfaccia del software sono pensati per interagire con le persone in modo diretto e coinvolgente. Ad esempio, invece di un pulsante con scritto ‘START’, è stato scelto un messaggio più colloquiale come “Iniziamo a collaborare insieme‘”. L’intera interfaccia è progettata con un tono di voce amichevole, che dà del “tu” all’utente, per favorire una comunicazione piacevole e informale.
Prototipazione
Ci siamo serviti di un prototipo di node realizzato in cartone che ci consentisse di calcolare e valutare eventuali movimenti nello spazio e studiare la relazione uomo-macchina per determinate funzionalità.
Durante questa fase, abbiamo anche eseguito una serie di test di usabilità, fondamentali per verificare quanto il sistema fosse intuitivo e funzionale per l’utente. I test ci hanno permesso di osservare come le persone interagivano con il robot, individuando potenziali difficoltà o punti critici nell’esperienza d’uso. Sulla base di questi risultati, abbiamo potuto ipotizzare e implementare miglioramenti, con l’obiettivo di affinare ulteriormente la relazione uomo-macchina e ottimizzare l’usabilità complessiva del sistema.
Risultati
Abbiamo progettato un sistema di interazioni tra l’uomo e la macchina che permetterà all’utente di pianificare in modo efficiente tutte le attività che node dovrà svolgere. Questo include non solo le missioni di consegna e ritiro, ma anche l’ottimizzazione dei processi per i facilitatori lean, garantendo un flusso di lavoro fluido e produttivo.
Vantaggi
- Massimizzare la certezza delle performance
- Ottimizzare i processi sulla base di dati raccolti durante le missioni
- Facilitare la gestione dei problemi, degli errori e dei colli di bottiglia nella linea di produzione
- Rendere le soluzioni robotiche più vicine all’esperienza umana per favorirne una maggiore accettazione e integrazione nelle attività quotidiane.
Conclusione
Abbiamo progettato un’interfaccia semplice e accessibile, nonostante la complessità del contesto in cui il robot opera, rendendolo di fatto un collante tra il mondo industriale e la quotidianità.
Il grande lavoro del team è stato quello di creare l’interfaccia seamless e trasparente al robot, ma anche altamente flessibile, che permetta all’utente di usare node in tempi ridotti. Ci siamo veramente spinti a capire come creare un front end che permettesse massima apertura alla personalizzazione, ma senza confusione ed entropia.
Node è un prodotto nato per il settore B2B, ma con l’obiettivo di cambiare la percezione dei robot industriali, creando fiducia tra uomo e macchina e avvicinando l’esperienza utente a quella tipica dei prodotti tecnologici consumer.
Gestire tutti i touchpoint, la moltitudine di funzionalità e rendere le relazioni più semplici e comprensibili è stata la più grande sfida del progetto.
Questo progetto parteciperà agli UX Design Awards, in cui vengono presentati due volte all’anno esperienze e soluzioni eccellenti di User Experience in tutti i campi e settori del mondo.